L’alternanza degli opposti, ovvero cambio dell’ora non ti temo.

L’uomo ha inventato il cambio dell’ora legale per avere più ore di luce  e risparmiare energia, un cambio che dovrebbe influenzare positivamente anche sulle ore dedicate al lavoro e alla produttività.

Però poi succede che dopo una lunga giornata fatta di impegni e di responsabilità vorremmo alla sera trovare più tempo per noi, ma ci ritroviamo al buio e al freddo.

Quanti di voi vivono il cambio dell’ora in autunno come una fatica opprimente e si sentono tristi e malinconici o, addirittura, anche un po’ smaniosi e irritabili?

Io alzo la mano! Presente, presentissima.

Ho sempre dovuto fare grandi sforzi per adattarmi a questo cambio.

L’orologio interiore, già impegnato per adattarsi alle trasformazioni dell’autunno , subisce un altro colpetto e allora ci si sente stanchi e stressati.

Sentiamo un forte senso di frustrazione perché ci sembra di non poter dedicarci più a tante attività che riteniamo piacevoli.
Facciamo fatica ad addormentarci e di conseguenza a svegliarci.
Anche l’appetito ne risente, così come il nostro umore e il nostro rendimento.

Tutto ciò mette in evidenza quanto sia importante per la nostra armonia, l’avvicendarsi fra la luce e il buio, fra giorno e notte. Una sola ora di salto ci scombussola.

Secondo la medicina cinese questa alternanza è legata a due forze opposte, ma nello stesso tempo coordinate, che raggruppano due insiemi contrapposti: lo yin e lo yang.

In particolare sono due energie connesse ai passaggi dalle fasi più yang (quelle dedicate all’attività, la mattina e il mezzogiorno, le ore di luce) alle fasi più yin (il tempo del riposo, le ore serali e notturne).

Possiamo contribuire con le nostre abitudini, con le nostre routine a rendere più fluidi e leggeri queste transizioni,  migliorando così la nostra capacità di adattamento e il nostro equilibrio.

Perché questi due opposti, queste forze contrastanti, ma complementari si sostengono a vicenda.

Uno yang buono, che si attiva già dal mattino, ci consente di vivere una giornata piena e gratificante e ci permette, dal tardo pomeriggio e la sera, di ritornare nello yin, rispettando il nostro ritmo naturale.

Lo yin è il tempo del riposo, della notte, quando il corpo si rigenera, recupera le forze, si ristruttura e si ricostruisce. Se il nostro sonno non è stato efficace riprendere il giorno dopo la nostra attività, tornare allo yang, sarà più difficile e faticoso.

Un’alternanza che possiamo costruire per viverla con armonia e serenità, adattandoci così anche al cambio dell’ora.

Che cosa attiva lo yang? (ovvero le buone abitudini del mattino)

Una buona colazione, ricca, nutriente e che riscalda, aiuta ad attivare lo yang, dona energia per affrontare, con vitalità e con il sorriso, gli impegni della giornata.

Anche il movimento fisico nella prima parte della giornata mette in circolo energia, fa sentire bene e dinamici.
Lo sport ci aiuta a scaricare, riduce lo stress e contribuisce a rilassarci, migliorando poi la qualità del sonno e aiutandoci a sostenere il cambio dell’orario.

Respirare aria fresca, godere delle ore di luce ci aiuta ad essere più yang, più vitali, più attivi.

Ogni cosa che stimola la nostra circolazione, il nostro metabolismo è utile!

Che cosa attiva lo yin? (ovvero le buone abitudini della sera)

Rallentare, calmarci, respirare piano, prepararci al sonno e prendersi cura della nostra intimità.  (Vi avevo raccontato qui come prenderci cura del nostro yin).

Dedicarci ad attività che ci tranquillizzano, che coltivano la quiete, praticare la meditazione o un’attività fisica rilassante e distensiva. Mentre l’esercizio fisico molto attivo, poco prima di andare a dormire ci stimolerebbe troppo, attivando lo stato di veglia e ci renderebbe difficile addormentarsi.

Proviamo ad abituarci ad entrare nelle ore serali con attività il cui ritmo lento e compassato possa prepararci alle notte. Ad esempio una buona lettura o dedicarci ad un hobby manuale. Diminuiamo le ore passate davanti agli schermi, la cui luce può disturbare poi il riposo rendendo difficile addormentarsi.

E se una buona, ricca e importante colazione attiva il nostro yang, una cena leggera con tante verdure e nello stesso tempo semplice può stimolare il nostro yin

In questo modo il nostro corpo non sarà impegnato a digerire, ma riuscirà a dedicarsi alla rigenerazione e al riposo profondo. In effetti quando dormiamo abbiamo bisogno di meno energia!

E se a cena leggera attribuite cena triste, allora io vi consiglio di giocare di fantasia.

Cuciniamo verdure, prepariamoci zuppe che ci rilassano, non riempiamoci di dolci ricchi di zucchero e grassi per gratificarci, ma facciamo della frutta cotta, che se ben preparata diventa un dessert goloso e piacevole.

Alla sera nutritivi con meno quantità di cibo, ma con più momenti belli, di gioia e di condivisione con le persone che amate, dedicate tempo per voi stessi, cucinate il bello, dedicate tempo e attenzione alla tavola.

Quando si mangia dovremmo imparare a chiudere, mentalmente ed emotivamente, la porta su tutto ciò che ci fa pensare troppo, ci impegna, ci preoccupa. Dovremmo celebrarci regalandoci una cena curata e piacevole.

Possiamo diminuire le quantità e aumentare la qualità del momento.

Ecco qualche idea per creare una cena leggera, ma piacevole, perfetta per essere condivisa, che ci regalerà sensazioni piacevoli, che ci farà passare la fame di “momenti belli”.

– una zuppa cremosa, magari una vellutata (come quella di zucca, così buona in questa stagione) o un minestrone allegro, con le verdure di stagione, impreziosita da una finitura che stuzzica il palato per consistenza e per sapore. Usate erbe aromatiche, semi tostate e frutta secca;

– preparatevi una piccola porzione di cereali, di legumi o di tofu cotto in modo inusuale, anche del formaggio fresco può andare bene o una frittata semplice arricchita di verdura,

– cucinate un contorno che renderete più prezioso, con un piccolo tocco speciale: una base di spezie preziose, una granella di pistacchi, una salsa per condire a base di tahin o di crema di mandorla, un mix di erbe aromatiche o di bucce di agrumi. Per farvi ispirare potete guardare come avevo preparato delle fette di cavolo al forno.

– create dessert speciali e unici, morbidi e voluttuosi con la frutta, si possono fare mousse, tartufi, piccoli dolci semplici, come queste pere, cotte al forno, ma impreziosite da piccoli accorgimenti.

Vi ricordo che per avere delle idee per i vostri pranzi potete scaricare dalla home il mio menù dedicato all’autunno!

PERE GLASSATE


4 pere
250 gr di succo di mela
1 C di kuzu
sale marino integrale
zenzero fresco grattugiato
uva passa

Lavate le pere, tagliatele a metà per il senso della lunghezza e eliminate i semi.
Adagiatele in una teglia con la parte tagliata rivolta verso l’alto.
Versate il succo di mela e cuocete in forno a 160° per circa 20 minuti, fino a che saranno tenere.
Una volta cotte, scolate il liquido in un pentolino.
Sciogliete il kuzu in acqua fredda e unitelo al succo, con un pizzico di sale, del succo di zenzero e l’uvetta lavata e ammollata.
Cuocere per pochi minuti fino a che la miscela diventa trasparente.
Versare la salsa sulle pere e continuare la cottura in forno per circa 10 minuti, controllando che le pere non si brucino.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *