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Siamo ormai in autunno, ma io ho ancora sulla pelle i ricordi dell’estate.
Ogni tanto penso alle passeggiate che facevo al mattino presto con i miei cani sulla spiaggia.
Ero incantata di come le persone, in assenza di impegni e di limiti, ponessero tanta attenzione al loro modo di iniziare la giornata.
Un insieme di buone abitudini, di atteggiamenti e di scelte, il cui scopo evidente era stare bene, vivere bene, farsi del bene.
Qualcuno camminava come me sul bagnasciuga, mentre i più temerari ci superavano correndo.
Molti praticavano yoga o qi gong, con il viso rivolto al sole.
Qualcuno stava semplicemente a gambe incrociate e occhi chiusi, concentrandosi sulla sua respirazione.
E c’era chi, in un atto meditativo tutto personale, arrivava di fronte al mare con la tazza tra le mani e iniziava la giornata con un silenzioso dialogo con l’elemento acqua.
Anche mentre rientravo in campeggio, passando tra le tende, mentre la vita si risvegliava dolcemente vedevo l’attenzione e la cura che la maggior parte metteva per iniziare la giornata in pace.
Le caffettiere sui fornelli, i tavolini apparecchiati di colore, il pane fresco appena tagliato.
E quella sana, gioiosa predisposizione al sorriso e al saluto.
Era una bellissima energia.
Ed ho apprezzato quei momenti cercando di assorbirli con tutta me stessa, non solo come elemento cognitivo, ma con tutta la valenza esperienziale ed energetica che potevo mettere in gioco.
Volevo lasciassero una traccia dentro di me, che fossero parte del mio tessuto, che avessero una risonanza nei miei risvegli futuri.
Perché quello che vedevo non era altro che la quintessenza dei principi che ritengo fondamentali per costruire la nostra salute, il nostro benessere.
Mangiare bene, facendo attenzione a quello che si porta in tavola, scegliendo con consapevolezza di cosa nutrirsi, preparandolo con premura e cura.
Scegliere la varietà, cogliere dalla natura ciò che la stagione offre, non stancarci di provare, di assaggiare, di sperimentare.
Ogni volta che un sapore nuovo arriva nella nostra bocca stiamo presentando un bagaglio di informazioni, racconti, profumi enorme.
Un’alimentazione basata sulla varietà è la base della prevenzione.
Se cambiamo spesso quello che mangiamo, sarà difficile cadere in eccessi dannosi. E nello stesso tempo sarà più facile non farci mancare nulla di quello che abbiamo bisogno.
Questo succede perché introducendo diversi tipi di cibi avremo una bella collezione di micronutrienti differenti, che si occuperanno di noi e della nostra salute.
Allenare il gusto ci rende curiosi, creativi e temerari.
Muoversi, fare movimento fisico.
Meglio ancora se si attiva quella connessione speciale tra corpo e mente. L’attività fisica ci aiuta a mantenerci giovani, ci dona elasticità e forza. Rinforza il nostro cuore, rendendolo vigoroso (e per questo ci vuole un po’ di movimento aerobico), ci aiuta a bruciare la ciccia in eccesso, sostenendoci in quel obiettivo di rimanere snelli. E ci dona benessere, perché dopo l’esercizio fisico ci si sente più rilassati, più soddisfatti e più gratificati.
Meditare.
Ormai sono tanti gli studi scientifici che dimostrano come la meditazione abbia benefici importantissimi, come può aiutarci a migliorare la consapevolezza personale, combatte i pensieri negativi e la depressione, ci aiuta a regolare gli sbalzi di umore, l’ansia e gli effetti dello stress. Inoltre aumenta la capacità di concentrazione, rendendoci più efficaci e capaci di raggiungere i nostri obiettivi. Ci fa sentire più rilassati e più riposati e le nostre prestazioni prendono il volo.
Per quanto mi riguarda penso che ognuno debba trovare una personale forma di meditazione, facendo riferimento a metodi collaudati, dedicandosi alla preghiera o semplicemente svuotando la propria mente da tutto ciò che è superfluo.
Gentilezza amorevole.
E infine la sinergia di alimentazione, movimento, meditazione quell’atteggiamento verso la vita, se stessi e gli altri,che mi piace chiamare gentilezza amorevole, rispetto, delicato ascolto.
La capacità di metterci in relazione in modo positivo e sereno con gli altri.
Perché la felicità non è un tesoro dato a pochi, un’eccezionalità di un momento, ma rimane un filo teso che attraversa le nostre esistenze, frutto del nostro impegno, della nostra capacità di sforzarci al massimo perché tutto funzioni al meglio.
Perché anche se è certo che non è possibile cambiare sempre tutte le circostanze, il sapere di avere fatto del nostro meglio è la base invisibile del nostro benessere.
Oggi mentre arrivavo al termine di una lunga giornata piena, vissuta e densa mi sono soffermata ad osservare il mio respiro e mi sono resa conto che sarebbe bastato un attimo per renderlo troppo accelerato e per iniziare la scalata dello stress. È per questo che ho portato il pensiero a questi momenti estivi così calmi e ho cercato di visualizzarli e di condividerli con voi per dare più risalto al gioco della risonanza.
Mi voglio impegnare a fare in modo che l’eco di quello che ho assorbito diventi trama del mio tessuto quotidiano, che le giornate siano diverse, che nel mio modo di vivere si riconoscano le orme di quello che ho percepito.
La stagione dell’autunno è quella del mettere in ordine e fare spazio. E questo è il seme del mio cambiamento.
Chissà, forse anche tu stai portando la mente ad un momento speciale, ad un qualcosa che hai visto o sentito e che stai pensando che vorresti sentirti ancora così, che vorresti portarlo tra le tue giornate. Dai provaci e se ti fa piacere raccontami come è andata.
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