Quanto tempo dedichi a te stessa?
Quanto tempo dedichi a te stessa?
Oggi ho voglia di chiederti questa cosa. Farti questa domanda piccola.
Può essere che ti alzi al mattino e inizi a correre.
Predisponi per la casa, ti sistemi per uscire. Organizzi per il lavoro.
Le incombenze per la tua attività, per la tua famiglia, per la casa sono sempre tante.
E ti senti responsabile di un’infinità di cose, così metti un angolo te stessa.
Durante i colloqui con le persone che mi contattano, perché vogliono prendersi cura di sè attraverso la scelta di un’alimentazione naturale, esce spesso questo tipo di racconto.
Scoprono che la difficoltà più grossa quando decidono di migliorare il loro rapporto con il cibo, per trovare armonia ed equilibrio, è che non sanno più come ci si prende cura di sè.
Abituate a fare tantissime cose per infiniti motivi, si dimenticano di chi c’è sotto allo sguardo che incrociano allo specchio.
Così ci sono persone che mangiano perché sentono che lo stress è troppo da gestire.
Si abbuffano quando percepiscono il sovraccarico perché hanno sulle spalle troppi compiti emotivi o la testa coinvolta in tanti pensieri e in innumerevoli impegni.
Non sanno come allentare la tensione.
Ma se non si è pensato di trovare tempo per sè stessi, spesso succede che l’unica risposta sia mangiare qualcosa, che fa sentire gratificati, appagati e rilassati.
Peccato che l’effetto di tutto questo solitamente dura poco.
Gli intoppi restano, lo stress non è diminuito e spesso la risposta mangereccia si ritorce contro perché in realtà si è più appesantiti, stanchi, gonfi e ci si sente pure un po’ in colpa.
Mangiare per trovare una consolazione è un atto di finta cura, un effimero scherzo cattivo che facciamo a noi stessi. Rimproverarci o sentirci inadeguati perché lo abbiamo fatto è un inutile violenza che aggiunge altra tensione a quella già presente.
Aggiungiamo un bel peso da novanta a tutto.
Allora ti rifaccio quella piccola domanda.
Quanto tempo dedichi a te stessa?
Il tempo per sè deve essere un po’ magico, avere quella nota glitterata. Un po’ di polvere di stelle che si deposita delicata sulla pelle.
Deve essere una pausa che possa esprimere tutto l’amore e l’affetto che hai per te.
E può essere qualsiasi cosa. In fondo ognuno di noi è un essere così unico e speciale, che questa scelta può esprimersi in millemila modi diversi.
Ma il punto fermo è che devi scegliere e decidere di farlo.
Non alla fine di tutto.
E nemmeno dopo ogni cosa.
Sicuramente non come ultima scelta e al termine della lista.
Semplicemente ci deve essere questo tempo.
E forse il consiglio più semplice e banale è quello di programmarlo, di metterlo in agenda, così da bloccare uno slot di tempo che esiste per te.
Il desiderio incontrollabile di mangiare è una smania, un desiderio pressante che ci indirizza a sperimentare qualcosa di piacevole, a ritrovare una sensazione di piacere che ci fa stare bene.
Se non ci permettiamo di vivere situazioni di questo tipo allora la ricerca diventa inconsapevole, poco controllata e difficile da gestire.
In fondo la nostra percezione è solo quella della voglia di affondare il cucchiaio dentro ad un grande barattolo di crema al cioccolato.
Tutto ciò che ci spinge, ci motiva e ci impone a questo gesto è sommerso e nascosto.
Non ci diamo il permesso di guardare in faccia il nostro reale bisogno.
E così nascono delle voglie malsane, che ci rubano energia, che ci creano un danno pazzesco e che ci sembrano irresistibili.
Fermiamoci un attimo, prendiamoci tempo.
Osserviamoci, di cosa ci sta parlando quella voglia?
Abbiamo bisogno di riposo? O forse di consolazione? Cerchiamo sostegno o desideriamo solo un po’ di leggerezza? Siamo arrabbiate, fragili, nervose? Siamo felici fino a scoppiare, ma non abbiamo spazio per parlarne? Vorremmo dire quella cosa che è sulla punta della lingua, ma non possiamo? Non troviamo le parole, i gesti, i pensieri?
Se individui qual è il tuo bisogno reale, puoi lasciare chiuso il barattolone della consolazione e trovare una risposta alternativa.
Proviamo con qualche esempio pratico.
Alla mattina ti svegli e sei già di corsa. Il pensiero di tutto quello che verrà ti schiaccia. Pensi che cappuccio e caffè al bar te li meriti davvero. Ma forse quello che ti serve è un tavolo ben apparecchiato, una colazione curata che ti piace, ma che sia anche sana e semplice, che curi corpo e spirito.
Il telefono suona in continuazione, infinite notifiche illuminano il cellulare, tutti sembrano avere bisogno di te. Accidenti ora ti mangi del cioccolato e nessuno ti deve disturbare.
Ma non è meglio ricavarsi un momento nella giornata in cui ti allontani da tutto? Un’oasi di silenzio e pace, per restare con te stessa e finalmente avere tempo per i tuoi pensieri?
E come sei messa quando devi festeggiare un tuo piccolo successo? Il tuo primo pensiero è la fetta di torta nascosta nel frigo o il sacchetto di biscotti in credenza? No, questo non è festeggiare. Non è meglio immaginare e creare un momento in cui farlo, che sia unico per bellezza e delicatezza?
Anche una cena curata, impreziosita di particolari, dove anche una tovaglia colorata e una tavola apparecchiata si prende cura di te..
La tensione ti blocca, così tanto da farti sentire indolenzita, piena di doloretti e rigida. E’ istintivo cercare una risposta dolce quando sì è sotto pressione, ma semplicemente a volte è necessario solo mettere in circolo energia, mettersi in movimento e una passeggiata può diventare una benedizione. Non quella verso il frigorifero, ma all’aria aperta!
Quindi ora te lo richiedo. In fondo è solo una piccola domanda:
Quanto tempo dedichi a te stessa?
Quando è l’ultima volta che ti sei presa cura di te?
Non ci sono scuse, prendi il tuo calendario e fai un cerchio rosso per identificare, senza nessun compromesso, il tempo che appartiene a te!
P.S. Se ti fa piacere puoi anche seguirmi sulla pagina facebook!
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