Voi come vivete l’arrivo dell’autunno?
Il lento cambiare della stagione, le sere che diventano scure, le piante che si colorano all’improvviso, per poi lasciarsi andare.
Io lo percepisco molto forte, lo sento, riesco anche a distinguere l’odore preciso di questa stagione, che sa un po’ di bosco e un po’ fermo.
E ve lo devo confessare: ho sempre fatto e faccio molta fatica ad adattarmi a questa stagione.
Che cerca la calma, che ti porta a rallentare, che nutre la malinconia, che mi chiede di lasciare andare, che mi mostra la mia tana, che vuole che mi fermo.
Nel tempo il mio rapporto con l’autunno è cambiato.
Una volta era davvero difficile adattarmi, diventavo irrequieta, agitata. Volevo ribellarmi, anzi mi ribellavo.
Ora sono più tranquilla, con il passare degli anni percepisco sintonia con l’energia di questo periodo, ma ora è il mio corpo che fa fatica.
Piccoli acciacchi, niente di preoccupante, un po’ di fatica a dormire la notte.
L’autunno porta a passare dalla vivace energia estiva, pulsante e espansiva, a quella più meditativa, per ricondurci lentamente verso l’interno.
L’autunno è come un lento movimento dello sguardo, che inizia a lasciare i grandi paesaggi e osserva sé stesso, entrando sempre più in profondità.
E’ la stagione del riordino, della riorganizzazione.
Pensate ad uno scoiattolo indaffarato che prepara la sua tana. Deve sistemare, fare in modo di avere abbastanza risorse per nutrirsi e deve essere sicuro che il suo nido sia un rifugio sicuro, accogliente e caldo.
La nostra tana è il nostro corpo, la nostra mente e il nostro cuore.
Ed è esattamente tutto ciò di cui dobbiamo prenderci cura.
Facciamo un rapido bilancio di ciò che ci ha lasciato la stagione passata.
E valutiamo come stanno le nostre risorse: siamo pronti ad attivare tutto ciò che è necessario per scaldare il nostro corpo?
Io di solito cerco di riflettere per capire il livello della mia personale carica di energia. Mi osservo e cerco di approfondire la mia valutazione su almeno tre livelli.
Come sto fisicamente?
Mi sento forte? Devo eliminare molti eccessi della stagione estiva? Riuscirò a proteggermi dai malanni di stagione, affrontare le temperature più basse?
Come sto psicologicamente?
Sono radicata? O mi sento un po’ in balia delle emozioni? Percepisco un sottile senso di ansia o sono pronta a lanciarmi in progetti e nuovi piani? C’è abbastanza ordine, intorno e dentro di me, per organizzarmi in modo ottimale?
Come sto con gli altri?
Voglio fare come gli orsi e isolarmi da tutto e tutti? Ho bisogno di più intimità? Cosa posso fare per stare bene con gli altri ed essere serena? Come posso proteggere il mio tempo personale? Posso pianificare una buona strategia per armonizzare ciò che sta fuori di me e dentro di me?
Studiare Medicina Cinese mi ha dato molti strumenti per capire come adattarmi, in modo consapevole, all’arrivo di questo periodo.
Strumenti che metto a disposizione e condivido durante gli incontri di orientamento alimentare.
L’equinozio di autunno è già passato, e anche se è un autunno un po’ eversivo, ancora troppo abbracciato all’estate, l’energia cambia. Lentamente.
Secondo la Medicina Cinese siamo nella stagione legata all’elemento del Metallo, quando l’energia piena, attiva, esteriore e pulsante si trasforma lentamente in quella più calma, quella Yin.
Dalla luce al buio.
L’autunno è sempre stata la stagione della raccolta, del fare scorte, di sistemarsi per la stagione più fredda. E’ il momento della decelerazione. E’ il simbolo dell’interiorizzazione.
L’autunno è una stagione che incanta, i colori infiammano per insegnarci a lasciare andare il superfluo.
E’ un momento anche che ci mette alla prova, dobbiamo riorganizzare le nostre giornate, adattarci al progressivo diminuire della luce. Dobbiamo riconoscere i nostri limiti e porri i nostri confini.
La qualità del metallo è essere fermo, ma nello stesso tempo malleabile.
Una determinazione che sa valutare la necessità di trasformarsi.
E’ il momento dell’organizzazione, del riordino, del prepararsi. Potiamo i rami secchi, facciamo spazio intorno a noi.
Eliminiamo il superfluo.
Possiamo farlo in tantissimi ambiti. In modo molto materiale e fisico, ma anche in modo più sottile ed emotivo. Ecco alcuni consigli.
Avere un occhio più curato verso la nostra alimentazione, la cura di noi.
Liberare alcuni spazi di casa, organizzare meglio il nostro tempo, concederci momenti personali di intimità, accettare di frenare e controllare come respiriamo.
Io sto imparando a coltivare quell’attitudine di raccolta, ad accettare questo sguardo interiore e questo rallentamento, che mi porta a stretto contatto con me stessa.
Non che sia andato sempre tutto liscio, ma ora l’autunno ha il sapore buono di una tazza di brodo caldo.
Mi osservo mentre organizzo la mia frenata.
Non sarà un caso che proprio in questo periodo amo impastare, giocare con le lunghe lievitazioni, osservare la crescita lenta.
E che cerco di offrire sempre un po’ di tisana calda a chi viene ai miei corsi.
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